La storia prende spunto da un fatto di cronaca realmente accaduto: un delitto irrisolto avvenuto parecchi anni prima proprio dove la scrittrice si accinge a trascorrere un week-end con amici.
Per uno strano gioco del destino la narratrice ricorda perfettamente i fatti dell'epoca al punto che le sembra di riviverli.
I fantasmi dell'efferato omicidio le si presentano in modo quasi reale: rivede la scena, sente le urla della povera vittima, vede lo sguardo truce dell'assassino.
Con sesto senso non comune, ricompone la vicenda, tesse collegamenti, giungendo alla fine a concretizzare una soluzione all'omicidio, individuando il colpevole e le complesse motivazioni che lo hanno spinto all'atroce atto.
La scrittura, scorrevole e veloce, trascina il lettore in un misterioso viaggio tra intrecci e colpi di scena che lo guidano piacevolmente sino alla soluzione, forse per niente scontentata, dell’enigma.