SCAMPOLI

Alcune aggregazioni di donne del mio contado hanno intrapreso da tempo una singolare iniziativa: realizzare manufatti in tessuto risultanti da assemblaggio di riquadri di stoffa, solitamente della misura di cm. 30 x 30, sui quali in precedenza sono stati ottenuti, mediante ricamo, o pittura, o cucitura di ritagli di altre stoffe, figure o decorazioni di vario genere e stile.
I riquadri sono assemblati senza alcun criterio particolare: a mano a mano che vengono realizzati si provvede a cucirli l’uno con l’altro.
Ne risulta pertanto una specie di mosaio tessile di spiccata libertà compositiva, dove un‘accozzaglia di stili, se presenta a volte stridenti contrasti, brilla nel suo insieme per la sfrenatezza della fantasia e per la varietà coloristica.
Talora mi è venuto di paragonarli a un mercato dove c’è di tutto, dal bello al meno bello, ma riscattato mediante una sotterranea vena d’afflato interiore che permane pur mutando di ritmo.
A questi mosaici tessili mi sono ispirato per la composizione del presente volume, nel quale ho inserito la quasi totalità delle poesie da me composte negli ultimi anni in successione cronologica, senza quindi suddivisioni in gruppi
né relativamente all’argomento né relativamente alla struttura.
Alle poesie degli ultimi anni mi sono permesso di aggiungere nelle pagine finali alcuni testi poetici composti molti anni fa ma rimasti inediti perché non avevano trovato opportuna collocazione nelle precedenti raccolte.
A questo volume non potevo apporre che il titolo “Scampoli”: la parola che meglio si addice a un insieme di testi di argomento fra loro assai diverso, accomunati dal filo della versificazione poetica.