Vittorio dopo lungo tempo, eccomi con la recensione al suo libro che ho dimenticato a Tradate. L'ho scritta seguendo i ricordi, per questo non ci sono nomi di persone e di luoghi. Lasciamo ai lettori scoprirli.
In “Un confessionale, un gatto giallo... e una cattleya” l’autore ci porta tra trafficanti internazionali di droga. I suoi personaggi sono persone comunissime, che ciascuno di noi potrebbe incontrare nella vita di tutti i giorni, sono attori di una trama che emerge gradatamente, che lega una pagina all'altra fino alla fine, anche il gatto “poliziotto” per caso o per fortuna, potrebbe essere il micio del nostro vicino.
Gli eventi sono esposti in modo coinvolgente e il romanzo avvince ed intriga, incollando a sé il lettore fino all’ultima pagina.
Il finale imprevedibile, un intreccio di tradimenti e di amore, coglie di sorpresa e scioglie la suspense, complice la bella Cattleya, l’orchidea colombiana.
Tina Lisco