In riferimento al libro NADIR un Uomo e la sua Storia
In una fresca serata di autunno di parecchi anni addietro
Paolo mi fece incontrare il padre “Nadir” o meglio Rag. Zanella Gastone
in una tipica trattoria milanese;
nella convivialità della tavola il discorso intraprese un suo interessante cammino:
la società odierna e il suo vivere quotidiano.
Memorizzai un particolare pensiero del padre e lo trascrissi poi nel mio diario,
conservandolo gelosamente per una migliore e appropriata occasione.
Il pensiero di “Nadir” mi pare ancor oggi più che mai appropriato:
“Il nostro cammino è quasi sempre scandito da ritmi frenetici che non ci fanno accorgere di ciò che stiamo vivendo,
ma il nostro cammino ha bisogno di essere orientato in modo buono.
La contemplazione del creato può essere un modo per ritrovare il nostro posto nel mondo, ma non basta.
Il nostro camminare deve essere fatto in una comunità di persone con cui dobbiamo vivere delle relazioni di amore.
Ed ad amare si impara:
- se uno vuol essere amato deve essere amabile;
- è meglio fare qualcosa insieme, anche se più lentamente che vivere rapidamente la nostra vita da soli;
- il nostro rischio è amare le persone lontane e dimenticare quelle che abbiamo accanto;
- ama come se fosse la sola cosa che sai fare;
- il centro della nostra esistenza deve tornare a vivere le relazioni;
L'editore