Gaja - UNA PASTASCIUTTA SULLA TESTA

E così, care Ragazze vicine e lontane è accaduto che...
Insieme a Vittorio Martegani, uno dei mie allievi più antichi, tornavamo da una visita ad un amico, anche nostro nuovo Editore, dal romantico nome di Fiorenzo, nella sua dimora terrena che pare una soffice nuvola dai plafoni azzurri e dalle grandi finestre come occhi stupefatti, aperti sul verde di alberi e prati.

Una gita davvero deliziosa e rilassante di cui entrambi avevamo bisogno. Vittorio, in particolare, per avere finalmente raggiunto il traguardo di un suo libro, un fantasy per ragazzi, con splendide illustrazioni colorate, intitolato: a Cruna dell’Ago.
“Ce l’hai fatta! La tua tenacia è stata premiata! Hai lavorato giorno e notte al Maciste,il tuo implacabile computer, anziché impastare ciambelle e soffiare crema nei bigné... Ci meritiamo un pomeriggio di vacanza!
Fiorenzo o Uomo dei Fiori, è davvero un tipo molto romantico: ci ha riaccompagnati al cancello e subito una passerotta, senza alcun timore, zampettando e muovendo la testolina, con quella delicatezza straordinaria che sembra una sinfonia, ha saltellato verso di lui:
“Ha fatto il nido in questo buco, proprio sotto il campanello della mia porta ha detto Fiorenzo, sentite il pigolio dei suoi piccoli? Lei aspetta da me sempre qualche briciola. Mi tiene compagnia, siamo amici ormai...
Fiorenzo, Uomo dei Fiori, ti ringrazio di esistere, gli ho detto,tacitamente con la voce dell’anima, in questo mondo pieno di ...ortiche !
Eravamo euforici e felici io e Vittorio, ma ad un tratto...
Un colpo tremendo e improvviso: la mia povera testa balzana proiettata all’indietro, la borsa capovolta, il contenuto sparpagliato; la macchina ferma. Tamponamento.


Le solite formalità, la testa dolente, il collo un poco ‘incollato,sono tornata alla mia dimora angelica, ossia Casa degli Angeli.
“Metti subito il ghiaccio sulla testa mi ha raccomandato Vittorio, salutandomi.
Ma dov’era finita la borsa per contenerlo? Come il solito, quando mi occorre qualcosa, so già che non lo troverò: volatilizzato ‘magicamente chissà dove...Tuttavia mi tornano alle orecchie le parole sagge di nonna Giuseppina: ricordati che l’ordine una colf invisibile, ma più utile di quella reale e che la magia è soltanto nelle favole...
Cerca e ricerca, finalmente un’idea (geniale?) mi si è accesa dentro, come una lampadina nel fitto buio: ho estratto da Mister Gelo, il frigorifero, una busta di ‘quattro salti in padella che uso quando ho molta premura, su cui stava scritto: ‘penne tricolori. Me la sono piazzata sulla testa come una corona, mentre il dolore a poco a poco si attutiva. Me ne stavo, una volta tanto, quasi esausta su di una poltrona, ma il telefono ha subito squillato. Era una cara amica:
“Oh, Gaia, cosa stai facendo di bello?
“Sono qua con una...pastasciutta sulla testa" le ho risposto, ridendo.

Gaja (Mirella Ardy)

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